Martellina per impiallicciareCome ultimo e raro utensile che alcuni vecchi artigiani ricorderanno è la cosiddetta “martellina” o “martello da impiallacciatore”.

Il suo aspetto la rende simile al classico martello; presenta lo stesso manico in legno e la testa metallica munita di due estremi dei quali uno normalissimo a forma di battente e l’altro a forma di spatola.
Quest’ultimo risulta essenziale durante l’applicazione della lastronatura o, in epoche successive, delle impiallacciatura, mediante l’uso della colla animale “a caldo”.
La martellina veniva lasciata a scaldare sul fuoco, per poi passarla sulla lastronatura o sull’impiallacciatura dal lato a forma di spatola, quasi come fosse un ferro da stiro.

Con la stessa, usata all’altro estremo, si conficcavano piccoli chiodi che venivano asportati il giorno successivo.

Stesa la colla, prima che rapprenda, si dovrà passare la martellina, , per far aderire l’impiallacciatura, facendo fuoriuscire la colla in eccesso, che andrà rimossa con uno straccetto inumidito con acqua tiepida.

Nel far ciò, andrà dosata la pressione che si esercita con la martellina, in quanto vi è il rischio che rimangano degli eccessi di colla o che ne fuoriesca troppa, rispettivamente con la formazione di rilievi o avvallamenti; può anche accadere che la colla residua non sia sufficiente a far aderire l’impiallacciatura.

Purtroppo non è un attrezzo facilmente reperibile in commercio, ma è indispensabile per l’esecuzione del lavoro.