“Vi ricordate di mio papà, quello che non sa stare senza un progetto da fare in casa? Beh, preparatevi a ridere perché oggi vi racconto di quella volta che ha trasformato mio fratello, il nostro bonaccione di famiglia, in un bersaglio per la sua sparachiodi. Giuro, sembrava una scena uscita da un film comico!

Era un pomeriggio afoso, uno di quelli in cui l’aria è così densa che sembra di poterla tagliare con un coltello. Papà era immerso nel suo ultimo progetto: restaurare una vecchia cornice tutta scrostata. Io me ne stavo in disparte a carteggiare una vecchia ribalta, mentre mio fratello, che di solito se ne sta buono buono e non passa mai in officina, era stranamente incuriosito dal trambusto.

“Ma che stai combinando, pà?”, gli chiese con la sua voce pacata.

“Sto ridando vita a questa vecchia cornice, tesoro mio,” rispose papà, tutto orgoglioso. “Non è meravigliosa questa sparachiodi? Fa un lavoro preciso e veloce!”

Mio fratello annuì, ma i suoi occhi erano fissi sulla sparachiodi. La tentazione era troppo forte. Si avvicinò lentamente, allungando una mano…

“Ehi, stai attento!” lo ammonì papà, ma era troppo tardi. La sparachiodi scivolò dalle sue mani e… CRACK! Un chiodo partì come un proiettile, centrando in pieno i jeans di mio fratello e fissandoli alla cornice.

Mio fratello rimase immobile, con un’espressione tra lo stupito e il divertito. Papà, invece, era bianco come un lenzuolo. Io scoppiai a ridere, non riuscivo a fermarmi.

“Beh, almeno adesso non andrai più in giro nudo!” dissi tra una risata e l’altra.

Alla fine, riuscimmo a liberare mio fratello (e i suoi jeans) dalla morsa della sparachiodi. Ma da quel giorno, ogni volta che vediamo quella cornice, ci viene in mente quella scena e scoppiamo a ridere.

E voi, avete qualche storia di famiglia altrettanto assurda da raccontare? Sono curiosa di leggere le vostre avventure!”